Zeppole Pugliesi di San Giuseppe

Ricetta pugliese delle zeppole per San Giuseppe

Una ricetta quella delle zeppole che prende il nome da un giorno speciale dell'anno ovvero San Giuseppe. Le zeppole pugliesi però sono un dolce strepitoso da preparare tutto l'anno sia fritte che al forno. Una ricetta semplice da seguire nei suoi passi e negli ingredienti che rende le zeppole realizzabili da chiunque. Serve un pò di pazienza e quel pizzico di manualità indispensabile. Direttamente dal nostro ricettario sui dolci pugliesi le reginette, le zeppole per la festa del papà
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Portata dolci
Cucina Italiana
Keyword san giuseppe, zeppole
Preparazione 30 minuti
Cottura 20 minuti
Tempo totale 50 minuti
Porzioni 80 zeppole
Calorie 330kcal
Chef RegionePuglia.org

Ingredienti

Zeppole (ATTENZIONE GLI INGREDIENTI SONO PER UN NUMERO ENORME DI ZEPPOLE. DIMEZZATELI SE NE AVETE NECESSITA')

  • 500 gr acqua
  • 200 gr.burro
  • 8 gr. sale fino
  • 400 gr. Farina
  • 630 gr.uova intere

Crema Pasticcera:

  • 1 lt. latte fresco
  • 250 gr. Tuorlo
  • 250 gr. zucchero semolato
  • 55 gr. amido di riso
  • 55 gr. amido di mais
  • bacca di vaniglia e scorza di limone
  • Amarene q.b.
  • Zucchero a velo q.b.

In caso di frittura ovviamente munitevi dell'olio per friggere. Potete usare quello di arachidi o il classico Friol

Istruzioni

Preparazione crema

  • Lavoriamo lo zucchero con gli amidi,aggiungiamo i tuorli mescolandoli bene,
  • aiutandoci quindi con una forchetta o con un frullatore elettrico.
  • In un pentolino, portiamo a bollore il latte con la bacca di vaniglia.
  • A questo punto aggiungiamo il precedente composto e cuociamo a 85°C sempre mescolando.
  • Togliamo dal fuoco e lasciamo raffreddare.

Preparazione Zeppole

  • Mettiamo in un pentolino l’acqua il burro e il sale, portiamo quindi a bollore.
  • Aggiungiamo la farina in un unico gesto, e cuociamo per un paio di minuti, quindi fino a quando
  • l’ impasto non sarà staccato dalle pareti della pentola.
  • Facciamo raffreddare l’ impasto e lo mettiamo in una planetaria.
  • Dobbiamo aggiungere quindi 1 uovo per volta,
  • (preciso che è fondamentale far assorbire bene l’uovo prima di procedere all’ inserimento del successivo) sempre lavorando con il gancio a foglia.
  • Non appena l’impasto sarà pronto, mettiamo in una sac a pochè con punta a stella e formiamo le nostre zeppoline su carta forno.
  • Quindi se decidiamo di cuocerle in forno, le mettiamo a 210 gradi, forno ventilato per circa 20 minuti.
  • Se vogliamo friggerle invece, le passiamo in forno per qualche minuto e subito dopo le inseriamo in olio bollente.
  • Una volta fredde e decoriamo con la crema, come più ci piacciono aggiungiamo le amarene e spolveriamo con zucchero a velo.

Nutrition

Calorie: 330kcal

Zeppole e tavolate di san Giuseppe

a cura di Trifone Gargano

In molte regioni del centro-sud (Sicilia, Puglia, Abruzzo), è ancora oggi presente la tradizione delle così dette “tavolate” di san Giuseppe. Si trattava della consuetudine di offrire un pranzo, da parte delle famiglie benestanti, ai poveri, invitandoli alla propria ‘tavolata’ (in memoria del rifiuto di ospitalità che Giuseppe, Maria e il bambino Gesù avevano ricevuto).

Questa antica tradizione, che in molte località della Puglia si rinnova ancora oggi, era (ed è) accompagnata da altri due elementi tipici: le zeppole e i falò.

Nella cultura popolare, san Giuseppe, in realtà, è poco presente (il nome è molto diffuso, ma la presenza popolare, attraverso cioè la diffusione di aneddoti e di racconti che reinterpretino, più o meno fedelmente, la sua vita e i suoi ‘miracoli’, è piuttosto scarsa, come, invece, accade in altri casi, con una sorprendente ricchezza di racconti, di leggende, e di aneddoti). Eppure, san Giuseppe, sposo di Maria, madre di Gesù, e padre putativo di Gesù stesso, dovrebbe occupare un posto molto più rilevante. Anche nei testi sacri (alludiamo, ovviamente, al Nuovo Testamento), la sua presenza è limitata, quasi occasionale.

Quando Gesù inizia la sua attività pubblica, tanto per fare un solo rinvio testuale, di san Giuseppe non si parla per niente (molto probabilmente, a quella data, dev’essere già morto). Valga, per tutti, l’esempio dell’episodio (notissimo) delle nozze di Cana, allorquando si registra il primo miracolo di Gesù; ebbene, nel Vangelo si legge solo di Maria, che accompagna Gesù al matrimonio, e che intercede presso di lui affinché dia un (primo) segno del suo potere.

Tradizione popolare San Giuseppe

Ad ogni modo, nella tradizione popolare, san Giuseppe è il patrono dei lavoratori (ma anche dei moribondi e dei poveri; così pure delle ragazze da marito), e la sua festa ricorre il 19 marzo; cioè, grosso modo, con la fine dell’inverno. Nella cultura contadina, questa ricorrenza si è caricata anche di un significato legato ai riti (pagani) della purificazione. Di qui, la consuetudine di allestire enormi falò, con cataste gigantesche di legna (e con residui dei campi). Con la festa di san Giuseppe, viene salutato definitivamente l’inverno, e si inizia a sentire, nell’aria, il profumo della imminente primavera.falò di san giuseppe

Del resto, il fuoco ha sempre rappresentato, nella cultura popolare, l’immagine del rito di passaggio: passaggio tra le stagioni fredde e quelle calde dell’anno; ecc. Il potenziale distruttivo che, generalmente, viene associato al fuoco (si pensi all’incendio), non sempre è indice di evento negativo o luttuoso); esso, al contrario, spesso, indica un evento positivo, proprio perché rappresenta la distruzione di tutto ciò che terrorizza, o che angoscia, una comunità (per questa ragione, per esempio, nei roghi, spesso, viene bruciato anche un fantoccio, una strega).

Con il fuoco di san Giuseppe, viene bruciato l’anno passato (l’inverno), ma anche i dolori, le sofferenze, le disgrazie, tutto.

Il culto, la devozione popolare dei santi (la “pietà popolare”), svolge un ruolo molto importante, di mediazione tra Dio (che è, sì, Dio-padre, ma che è distante da noi), e la terra, cioè il popolo tutto, che ha bisogno di segni concreti, di testimoni concreti, di contatto quotidiano (come può essere un falegname).

Di qui, anche, la consuetudine cattolica di realizzare le statue dei santi (e non solo in chiesa, ma anche nelle case dei privati), e di portarli in processione. Tutto ciò avvicina l’umanità al divino (o, meglio, avvicina il divino all’umano), fino a comunicare con il divino, proprio attraverso il culto dei santi.

Nella iconologia popolare, san Giuseppe viene raffigurato con un giglio, perché già nell’Antico Testamento il giglio ha ispirato simboli di bellezza, di fertilità e di purezza. Perfino nel Cantico dei cantici, la sposa (immagine di Israele) attende lo sposo (che è il Signore stesso) come un giglio, destinata, la sposa, a fiorire proprio come fiorisce il giglio.San-Giuseppe-con-giglio

 Le zeppole, come abbiamo già chiarito, sono l’altro segno (tangibile) della festa di san Giuseppe.

Video ricetta Zeppole di San Giuseppe

Le modalità di preparazione delle zeppole variano da regione a regione; nell’Italia meridionale viene detta zeppola di san Giuseppe, rigorosamente preparate con acqua, strutto, sale, farina, limone e uova; fritte o al forno, decorate con crema pasticcera e impreziosite con tre amarene.

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