Vico del Gargano, il borgo degli innamorati

Vico del Gargano

Come non adorare questo delizioso borgo, arroccato sul promontorio del Tavoliere in Puglia? Vico del Gargano, territorio della provincia di Foggia, ha un caratteristico centro storico, famoso anche per il suo Vicolo del bacio, luogo di pellegrinaggio per migliaia di coppie, specialmente nel periodo di San Valentino. Proprio per questo viene definito il paese dell’amore e si conferma ancora una volta come uno dei borghi più belli d’Italia.

Tutto intorno domina la Foresta Umbra con i suoi boschi di faggi, abeti e pini di Aleppo. Gli uliveti secolari e le agrumaie lambiscono le coste e il paesaggio richiama i profumi ed i magici colori del Parco Nazionale del Gargano.

Il Gargano località di vacanze di coppia

Il centro abitato di Vico del Gargano, che deriva dal latino vicus e vuol dire villaggio, sarebbe nato da un antichissimo nucleo dell’età del ferro sulla collina Tabor. È da sempre stato considerato un punto strategico per i collegamenti tra penisola slava e Italia. Questo borgo fu un luogo molto amato dal re Federico II, che ne favorì la rinascita istituendovi un territorio di caccia. Ed è proprio al re della poesia d’amore, quella siciliana, che si deve la nascita dell’intricato centro storico, fatto di veri e propri labirinti di stradine e vicoli stretti con un piccolo angolo detto Vicolo del bacio, appunto, con una larghezza di 50 cm e una lunghezza di 30 m. Qui, sono stati consumati attimi di passione travolgente tra nobildonne e garzoni, tra gentiluomini e serve. Dal 1200 ad oggi, la magia di quel vicolo stretto si ripete: gli innamorati di tutta Italia e di tutto il mondo arrivano a Vico del Gargano per provare l’emozione di sfiorarsi in questo posto magico, rivivendo l’eccitazione e la paura di essere scoperti, lasciandosi travolgere da un passato lontano.

Cosa fare a Vico del Gargano

Vico non è solo patria dell’amore, ma anche della buona enogastronomia pugliese, tra i prodotti tipici della zona vanno annoverati il Limone Femminello del Gargano e l’arancia bionda del Gargano; ma famosa per la sua prelibatezza al palato e per il suo nome inconsueto e suggestivo è anche la paposcl o paposcia, una sorta di saltimbocca fatto con la pasta per la pizza, che può essere farcita nelle modalità più fantasiose. Molto apprezzata è la paposcl dolce alla nutella, ideale per la merenda o per una serata con gli amici.

Chi arriva a Vico del Gargano da Foggia impiegherà circa un’ora e mezza di automobile e poi dovrà affrontare molti tornanti per salire sulla montagna su cui sorge il paesino garganico. Più facile e veloce è arrivare a Vico da San Menaio Garganico, frazione Marina famosa per le sue spiagge dorate e i suoi tramonti magici. Da San Menaio a Vico sono circa dieci minuti di automobile, in alternativa ci sono anche gli autobus delle Ferrovie del Gargano.

Più giù di San Menaio e sempre di appartenenza vichese è la meravigliosa baia di Calenella, ideale per godersi la magia dei colori dell’Adriatico. Vico del Gargano vive soprattutto di agricoltura e di turismo; infatti, la maggior parte della popolazione in estate preferisce spostarsi sulla costa di San Menaio o darsi alle escursioni in Foresta Umbra. Tra i piatti tipici della terra vichese sono immancabili le orecchiette con le noci e i sospiri. Molto famosa è anche la movida dei più giovani che si concentra soprattutto presso il bar pasticceria Pizzicato, un luogo cult dagli anni 90 ad oggi.

Cosa vedere a Vico del Gargano

Vico è davvero un bel borgo medievale ben conservato e sa regalare scorci affascinanti a chi vi si reca per la prima volta. È consigliabile girare il centro storico a piedi. Tra le altre cose da vedere non va dimenticato il Trappeto Maratea, ovvero in vecchio frantoio oleario ben conservato, in parte ipogeo, che si trova ai piedi del castello di Vico. Qui il visitatore fa un salto nella storia e nella cultura locale restando incantato dal frantoio scavato nella roccia ancora intatto così come quando veniva azionato dalla forza delle spalle dell’uomo, la ruota della macina era girata da un asino o un mulo bendato. Passato e presente si sposano alla perfezione in questo luogo surreale, che vale la pena visitare.

A cura di Valeria Russo

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