L’olio al peperoncino, chiamato in molte regione italiane anche “olio santo“, è un condimento aromatizzato che accompagna molte pietanze della cucina pugliese e ve lo consigliamo perché darà un sapore particolare ai vostri piatti.
Ecco la ricetta per ottenere facilmente questa squisitezza, apprezzata sopratutto da chi ama i sapori “piccanti”. Vi ricordo che il grado di piccantezza dell’olio dipende esclusivamente dal tipo di peperoncino utilizzato.
Procuratevi dai 7 ai 10 peperoncini ben maturi e, dopo aver eliminato il gambo, tagliateli a rondelline senza eliminare i semi. Lasciateli essiccare per qualche giorno per far sì che l’umidità non pregiudichi il buon risultato della vostra preparazione. Vi sarete procurati, intanto, una bella bottiglietta da mezzo litro che riempirete con olio extravergine di oliva di ottima qualità. Inserite i peperoncini precedentemente essiccati facendo attenzione che vengano ricoperti completamente dall’olio. Lasciate a macerare per almeno un mese, in un luogo fresco e al buio, agitando la bottiglia per una trentina di secondi almeno due volte la settimana. Trascorso il periodo di macerazione potete utilizzare l’olio così com’è o filtrare con una garza di cotone per eliminare i peperoncini e i semini che avranno trasferito oramai tutte le loro proprietà al vostro olio al peperoncino.
A seconda dei peperoncini utilizzati nella preparazione, è possibile ottenere oli più o meno piccanti anche se il più apprezzato per la cucina italiana è sicuramente l’olio a base di peperoncino calabrese, dal gusto piccante al punto giusto.
Peperoncini più piccanti sono utilizzati soprattutto nella cucina Sudamericana.
Curiosità: i peperoncini vengono classificati in base al loro grado di piccantezza, misurato in SHU (Scoville Head Unit), la classifica ufficiale è la Scala di Scoville, dal nome del suo inventore Wilbur Scoville.