Il quartiere Umbertino di Bari si trova nuovamente al centro del dibattito sulla movida, con la vita notturna che sembra avviarsi verso un parziale ritorno alla normalità. Dopo la fine delle restrizioni imposte, dall’15 gennaio, i residenti esprimono le loro preoccupazioni nei confronti di schiamazzi, musica ad alto volume, e problematiche legate all’inquinamento acustico. Questo fenomeno si intreccia con il desiderio degli esercenti di attrarre nuovamente i giovani, ma la situazione resta delicata.
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La ripresa della movida e le aspettative dei residenti
Con la primavera ormai alle porte e un clima più mite che incoraggia le uscite serali, il quartiere Umbertino ha affrontato il suo primo weekend libero da restrizioni. Mauro Gargano, portavoce del comitato di quartiere, ha condiviso la sua preoccupazione dicendo: «Il fine settimana è andato come ci si aspettava. Ci sono state più persone in giro, ma non ai livelli che si osservavano prima delle ordinanze». Questo incremento ha portato alla ribalta i problemi legati all’inquinamento acustico, che i residenti vivevano costantemente, aggravando l’insofferenza nei confronti del caos notturno.
Gli esercenti, in un tentativo di trovare un terreno comune, hanno redatto un codice di autoregolamentazione. Tuttavia, questo documento continua a sollevare dubbi tra i residenti, che si sentono insoddisfatti dalle misure adottate. Sebbene ci sia stata una certa diminuzione rispetto ai picchi del passato, la musica ad alto volume continua a rappresentare un problema significativo. Largo Adua, in particolare, ha registrato episodi di assembramenti in strada, con alcuni gestori costretti a chiamare la polizia locale per intervenire contro comportamenti indisciplinati.
Le preoccupazioni dei gestori di locali
Michele Piagione, titolare di La Iosa, ha dichiarato che, sebbene ci sia un certo ritorno di clientela, il fatturato ha subito colpi duri a causa delle restrizioni. «Abbiamo sempre cercato di seguire le regole», ha aggiunto, sottolineando l’importanza di un approccio comune per affrontare le sfide attuali. Piagione ha anche evidenziato che il suo locale, aperto recentemente, ha risentito pesantemente di questa situazione. Le settimane di chiusura hanno creato un clima di ansia continua e paura per il futuro, tanto che il titolare ha auspicato una maggiore sicurezza nel quartiere, suggerendo la presenza di presidi fissi per garantire un ambiente sereno.
Le dichiarazioni di Piagione evidenziano una realtà complessa: la necessità di trovare un equilibrio tra la vivibilità per i residenti e l’attività economica dei locali. L’attenzione verso la sicurezza deve diventare una priorità anche per garantire agli esercenti un lavoro più tranquillo, che oggi appare minacciato dalla paura di atti di vandalismo o comportamenti violenti da parte di alcuni avventori.
Controlli e interventi della polizia locale
La polizia locale ha intensificato i controlli nella zona per ribadire l’importanza del rispetto delle norme. Si sta prestando attenzione particolare alla regolarità delle attività commerciali, alla capienza dei locali e alla gestione delle aree esterne. L’amministrazione comunale ha espresso l’intento di seguire attentamente la situazione, monitorando gli sviluppi legati alla movida per garantire che le nuove libertà non sfocino in situazioni di disagio.
Esiste un clima d’incertezza tra i gestori, come sottolinea Piagione, che si sente costantemente sotto pressione. La sua impressione è che gestire un’attività commerciale in questa area sia divenuto un compito difficile e carico di responsabilità, più che un’opportunità di crescita. Da parte dei politici locali ci sono stati appelli a trovare soluzioni che promuovano una sana convivenza tra residenti e operatori del settore.
La sfida, dunque, si ripresenterà nei prossimi fine settimana e il risultato di questa convivenza sarà fondamentale per il futuro della movida barese e del suo quartiere simbolo. Gli sforzi congiunti di esercenti e amministrazione lotteranno per mantenere un clima di socialità e sicurezza, cercando di evitare che la situazione diventi fonte di tensioni ulteriori.