Un viaggio piccolo piccolo, se si parte da Bari. E non occorre fare alzatacce o caricarsi appresso la casa, come voi italiani fate senza ritegno anche quando vi spostate di un minimo. Anzi, vi consiglio di non portarvi nulla da mangiare, e poi capirete perché. Intanto, siamo diretti in direzione di Manfredonia per cui non lascerete mai a destra la rassicurante luce azzurra e liquida dell’Adriatico. Da Bari, ovvio, prendete la statale 16, la vecchia però, quella che attraversa i paesi. Quando si viaggia, paradossalmente, non bisogna avere fretta di arrivare: quale buona occasione per rivedere i vecchi centri storici di Giovinazzo, Molfetta, Bisceglie, Trani e Barletta?
Se poi vi piacciono i paesaggi contemporanei, fatti di outlet, capannoni, mega ville simil-sede della Gestapo a Praga (con tanto di aquile sul frontone, e poi si scopre che è una sala per matrimoni nella zona commerciale di Molfetta. Ma dico, siamo pazzi?) be’ son fatti vostri, percorrete pure la sedici bis.
Noi invece cerchiamo altro, cerchiamo l’essenzialità del cielo e dell’acqua, del sole e del sale. E la troviamo poco dopo Margherita di Savoia, anzi a ridosso di questa cittadina cui fu imposto il nome della scipita moglie di un re stragista, regina ormai più legata alla pizza che (per sua fortuna) alle tragiche e sanguinose vicende di cui si rese protagonista il marito.
Eccole, le saline più grandi d’Europa: che fanno concorrenza a quelle di Trapani e creano stagni e zone umide per 4000 ettari. Potete percorrerle lungo la statale che costeggia il mare, potete entrarci attraverso una delle provinciali che collegano la costa all’interno. potete anche semplicemente fermarvi sia presso le montagne di sale in lavorazione sia presso gli stagni a perdita d’occhio in cui l’acqua è immobile, ferma come no specchio cangiante, a seconda dell’orario e dell’altezza del sole. Se ci arrivate all’alba, per esempio, le trasparenze sono lattee, al tramonto invece sono corrusche, inquietanti e dantesche.
Non vi sono molte parole: lasciatevi guardare dalle saline, lasciate stupirvi dal loro stupore. Per una regione come la Puglia, poco avvezza all’acqua dei fiumi o dei laghi, questi stagni salmastri rappresentano davvero un’eccezione. L’antico rapporto con la produzione naturale del sale, tratto semplicemente dalla lenta azione di evaporazione dell’acqua di mare grazie al calore del sole, fa sì che ci si trovi di fronte ad un pezzo di storia che riproduce continuamente se stessa, permanendo sostanzialmente intatta pur nel mutare della tecnologia.
E non è tutto: per una volta l’essere umano, cui fu affidato il creato in un giorno lontano, s’è dimostrato degno d’esser stato impastato a immagine e somiglianza dell’Impastatore: e ha stabilito in questo angolo di paradiso un parco naturale. Ed ecco che da almeno dieci anni, con regolarità e costanza, con consolante successo, una colonia di fenicotteri rosa ha deciso di fare base presso queste acqua basse e ricche di buon cibo.
Bello vederli sullo sfondo di zaffiro del cielo se siete in favore di luce: volano a stormi lunghi e poco numerosi o pascolano saggi chinando in acqua i becchi ricurvi: la colonia è abbastanza numerosa, circa un migliaio di individui, che ogni anno nidificano e prolificano in sicurezza. A loro, a sa genti arrubia, dedichiamo più di un frettoloso sguardo, più di un distratto sorriso.
Ma è tempo di pensare alla pappa, quest’aria salmastra mette fame e buona disposizione. E come siamo soliti fare, vi segnaliamo un ristorante giovane, gestito da giovani e impeccabili professionisti, dove è possibile riconsiderare al palato le tradizioni culinarie a base di pesce con la sapienza e la creatività che solo la frequenza di un istituto alberghiero può fornire.
A Margherita di Savoia, proprio dietro la chiesa del SS. Salvatore, trovate il Pleasure, di giorno ristorante, di sera pizzeria ed american bar.
Ad accogliervi il sorriso di Natalia e la professionalità di Fabio. Vale la pena farsi coccolare un po’ da loro: conoscono benissimo il territorio in cui vivono e lavorano e si sente dal menu che hanno pensato, mare e terra a chilometri zero. Tutto freschissimo e appena pescato, il mare, carni e salumi locali per la terra, così come peri formaggi e i latticini, visto che nella vicina Manfredonia si allevano bufale come Dio comanda in un territorio sanissimo e perfettamente bonificato. Carta dei vini in cui spiccano i gioielli dauni e salentini, i nettari rossi e bianchi più profumati della Puglia. Dolci rigorosamente artigianali, alcuni dei quali fatti al momento, caldi e fragranti d’amore e passione.
Fabio e Natalia, potranno darvi ulteriori informazioni e consigli su altri itinerari da seguire.
Se poi avete saggiamente deciso di passare almeno una notte in zona, non lasciatevi scappare il B&B del lido Miami Beach, appena all’ingresso della città. Camere essenziali, ma comodissime, 12 mesi l’anno, con la possibilità, da giugno a settembre, di farvi un buon bagno nelle acque basse e sicure del golfo di Manfredonia. Sabbia nera e sottile, utilissima per uno scrab corporeo a costo zero.
E prima di lasciare Margherita di Savoia, fate un’ulteriore visitina alle saline. Scendete dall’automobile, fermate la bicicletta o la moto ed ascoltate: fra il canto del mare, il ciangottio degli uccelli, lo stormire del vento sul quale navigano i fenicotteri in volo, sentirete da quelle distese d’acqua ferma e cristallina raggiungervi un ohhh di meraviglia e gratitudine.
E non saprete mai se quella voce è solo frutto della vostra stupita emozione.