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Il Sud Italia guida la ripresa delle imprese nel 2024, con la Puglia protagonista

Nel 2024, il panorama imprenditoriale del Sud Italia si distingue per un saldo netto positivo, confermando una tendenza incoraggiante nel settore nonostante le sfide economiche. Secondo l’analisi di Movimprese, riportata da Unioncamere e InfoCamere, il Mezzogiorno registra una crescita significativa nel numero di nuove imprese, avvicinandosi a risultati che, seppur in lieve calo rispetto all’anno precedente, mantengono il Sud come protagonista nella creazione di valore economico. Con oltre 13.684 nuove unità, il Sud continua a vedersi riconosciuto come il territorio con il più alto numero di imprese attive in Italia.

Tasso di crescita nel Sud: un risultato promettente

Il tasso di crescita nel Sud Italia è stimato a 0,67%, un dato che, sebbene in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente , è superiore alla media nazionale pari a 0,62%. L’analisi delle macroaree mostra che il Nord Ovest segue da vicino con un tasso di 0,69%, mentre il Centro si conferma come area leader con un 0,80%. Tuttavia, il Nord Est si trova in una situazione difficile, subendo il calo più marcato passando da 0,47% a 0,23%. Questa crisi nel Nord Est sembra riflettere una denatalità imprenditoriale che era già in atto, aggravata dagli effetti della pandemia.

La Campania e la Puglia: protagoniste nel Sud

Nel dettaglio regionale, la Campania si distingue come la prima per saldo attivo, registrando un tasso di crescita dell’1,02% nel 2024, il che la colloca tra le prime regioni d’Italia, seguendo il Lazio e la Lombardia . Con oltre 31mila nuove iscrizioni a fronte di 25mila cessazioni, la Campania presenta una netta crescita delle sue imprese, totalizzando oltre 595mila attività. Anche la Puglia rivela buone performance, con circa 20mila nuove iscrizioni contro 16mila cessazioni, per un incremento netto di 3.723 aziende attive, raggiungendo un totale di 372.425 realtà imprenditoriali. In particolare, la provincia di Napoli spicca per la sua crescita, collocandosi al quarto posto con un tasso dell’1,58% dopo Milano, Rieti e Roma.

I dati evidenziano trend disparati settoriali

I dati di Movimprese indicano tendenze contrastanti nei vari settori. Circa l’80% della crescita totale in Italia, pari a 29mila nuove imprese, si concentra in tre macro-settori: le attività professionali scientifiche e tecniche , il settore delle costruzioni e il comparto dell’alloggio e ristorazione . Tuttavia, settori come il commercio, l’agricoltura e le attività manifatturiere mostrano segni negativi, con celle rispettivamente di 10.129, 7.457 e 4.137 imprese, evidenziando un rincaro delle criticità affrontate da queste aree produttive.

Verso un tessuto imprenditoriale più robusto

Alla fine del 2024, il tessuto imprenditoriale italiano si presenta più solido, con un incremento delle imprese societarie del 3,25% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, altre forme imprenditoriali hanno subìto un netto ridimensionamento, registrando una diminuzione di oltre 24mila componenti, in particolare le società di persone e le imprese individuali. Questo cambiamento nel panorama delle forme organizzative suggerisce un adattamento e una ristrutturazione del settore imprenditoriale che potrebbe rispondere meglio alle sfide del mercato contemporaneo.

Le sfide e le opportunità per il futuro

Il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha sottolineato come l’intensificarsi della denatalità delle imprese in alcune aree crei disparità tra le regioni, ponendo l’accento sulla necessità di approfondire le cause di tali tendenze. Le crescenti performance positive nei settori dei servizi, soprattutto nelle attività professionali e tecniche, offrono opportunità significative per il futuro. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni riguardanti la stabilità delle basi imprenditoriali in settori storicamente cruciali come il commercio e l’agricoltura. La dinamica del mercato continuerà a richiedere attenzione e interventi mirati per sostenere la crescita imprenditoriale nel Mezzogiorno e garantirne la sostenibilità nel lungo periodo.